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  • Immagine del redattoreAngela Santarella

IL SONNO NEI BAMBINI

Il vero segreto risiede in una buona routine, già dalla nascita

Il neonato umano è un portento della natura. Dormendo una media di diciotto ore al giorno, è in grado di far sì che i suoi genitori ne dormano a malapena tre o quattro.

(C.Capdevila)


L'ambito del sonno è uno dei più complessi da gestire, ciò accade perché bambini e adulti dormono con ritmi diversi. Nei primi mesi di vita i bisogni del neonato sono assoluti e costringono i genitori a prendersene cura trascurando le loro esigenze. Questa, però, è una fase passeggera che lascerà presto spazio a nuovi equilibri familiari. Ogni bambino è un mondo a sé che cambia continuamente mentre il suo cervello si sviluppa ed impara cose nuove. Questa unicità è fondamentale e fa capire il motivo per cui metodi rigidi e programmati difficilmente si adatteranno a più bambini perché non prenderanno in considerazione le caratteristiche di ciascuno.

Quando si parla di sonno nei bambini è fondamentale distinguere ciò che è un disturbo del sonno da un risveglio notturno fisiologico, legato ad un fattore biologico di sopravvivenza (es. regolazione della condizione respiratoria, bisogno nel lattante di nutrirsi durante la notte...). Fino almeno ai 6 mesi di vita, i bambini necessitano del pasto notturno, di conseguenza i risvegli con tale motivazione sono del tutto normali e vanno assecondati, successivamente i risvegli diventeranno meno frequenti senza però scomparire del tutto. A questo punto il seno perde la funzione nutritiva e diventa un mezzo consolatorio,un condizionamento attraverso il quale il bambino riduce la propria ansia. L'addormentamento è da considerarsi come un comportamento appreso, la conquista di una nuova autonomia, così come accade quando il bambino impara a camminare, per questo è importante accompagnare il piccolo affinché trovi le condizioni adeguate per favorire una buona qualità del sonno. L'andamento della nottata è strettamente collegato al rapporto mamma-bambino e alle abitudini diurne, o meglio all'organizzazione della giornata e alle attività che si scelgono di proporre.

Si possono individuare alcune buone abitudini ed accorgimenti che possono favorire una messa a letto facilitata ed un sonno intervallato da risvegli di breve durata:




  1. Distinguere il giorno dalla notte regolando con attenzione l'esposizione alla luce; i “riposini” durante la mattina e/o pomeriggio devono avvenire in una stanza non completamente buia, al contrario della notte in cui buio e silenzio sono fondamentali.

  2. Rispettare l'orario della nanna tutte le sere; l'orario dev'essere consono all'età e deve rispettare i ritmi e i bisogni del bambino, per capire il momento giusto è necessario osservare e prestare attenzione ai segnali di stanchezza presenti nel piccolo.

  3. Far dormire il bambino sempre nello stesso ambiente; la stanza dev'essere adeguatamente preparata in modo che possa favorire il rilassamento prima della nanna, qualsiasi tipo di distrazione dovrebbe essere eliminata per lasciare spazio allo stretto necessario (es. ciuccio, pupazzo/feticcio consolatorio, musica monotona, libri...).

  4. Prediligere giochi tranquilli prima della nanna, per non attivare il sistema adrenergico del piccolo ma accompagnarlo verso la calma necessaria per riposare.

  5. Dissociare la fase di alimentazione da quella di addormentamento; non addormentare il bambino al seno è importante affinché quest'ultimo non lo cerchi durante i risvegli notturni come “coccola”. Per i più piccoli, che vengono allattati col biberon, si può mantenere il seno durante l'ultima poppata prima della nanna, in modo che diventi un segnale per prepararsi alla notte.

  6. Rispettare l'orario dei pasti durante il giorno.

  7. Non usare mai tablet o altri dispositivi elettronici dopo cena o per almeno un' ora prima della messa a letto; causa di ritardo nell'addormentamento (la luce di questi dispositivi inibisce la produzione di melatonina) e di alterazioni del sonno (attivazione cognitiva ).

  8. Non dare troppo cibo o acqua prima di dormire.

  9. Evitare sostanze eccitanti dopo le ore 16.

  10. Favorire un'alimentazione equilibrata.

  11. Il cosleeping è consentito tenendo presente che a partire dagli 8/10 mesi il bambino può già dormire nella propria cameretta, in quanto diminuisce il rischio di SIDS.

  12. Fondamentale strutturare una routine da ripetere tutte le sere uguale, con alcune modifiche man mano che il bambino cresce.


 

Libri consigliati

  • A. Bortolotti, "I cuccioli non dormono da soli", Mondadori.

  • A. Bortolotti, "E se poi prende il vizio?", Il leone verde edizioni.

  • T.B. Brazelton, J.D. Sparrow, "Il tuo bambino e...il sonno", Raffaello Cortina Editore

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